La salute è un bene inestimabile, l’attività fisica e le sane abitudini sono due ingredienti fondamentali per raggiungere il famoso equilibrio omeostatico.
Come può un trainer avere e mantenere le competenze per approcciarsi all’infinità di casistiche alle quali si troverà? La risposta ovviamente verte sull’aspetto culturale, sulla formazione e sul continuo studio a cui un Personal Trainer professionista deve consapevolmente sottoporsi per la propria soddisfazione personal e professionale.
Il Percorso Formativo
Immaginate quelle lunghe autostrade del centro America, si espandono dritte, spesso in salita e senza una fine all’orizzonte, la formazione per un Personal Trainer deve essere proprio così: infinita, specifica e sempre più complessa.
Il punto di partenza è indubbiamente trovare e frequentare un corso personal trainer.
Considerando che:” chi ben comincia è a metà dell’opera”, ecco cinque aspetti da valutare quando si sceglie un corso di formazione:
- Titoli Rilasciati: per quanto riguarda i corsi principali, bisogna assicurarsi che venga rilasciato sia il diploma dell’accademia sia la certificazione ed il tesseramento ad una federazione od un ente di promozione sportiva riconosciuta dal CONI.
Senza nessuna intenzione di alzare polemiche, è fondamentale riconoscere l’indiscutibile formazione data dalla facoltà universitaria di scienze motorie, questa infatti ha una fortissima componente sia teorica che pratica, ma purtroppo la laurea da sola non è sufficiente per operare come Personal Trainer regolarmente. Il consiglio ovviamente è quello di frequentarli entrambe le strade.
- Durata: come anticipato, la formazione non ha mai un termine ma deve avere una precisa organizzazione. Quindi diffidate delle scuole che dicono di offrire tutto e subito. La vera formazione ha degli Step ben precisi come ad esempio un calendario di formazione personal training diviso per livelli (PT1, PT2, PT3) e con workshop e corsi di specializzazione (nutrizione sportiva, ginnastica posturale, allenamento funzionale…).
- Teoria e Pratica: come in ogni mestiere il praticantato ha una valenza professionale altissima, nel training questo deve essere supportato da una corretta proporzione. Un buon percorso di formazione saprà dosare nei diversi livelli le ore di pratica rispetto a quelle teoriche. Generalmente si dovrebbe cominciare con molti contenuti teorici per passare gradualmente a qualche ora in più di pratica.
- Contenuti: nel momento in cui i primi tre sono consolidati, arriva il momento di guardare ed analizzare il programma di studio e quali sono i contenuti proposti dall’ente di formazione. Affidiamo la responsabilità del nostro percorso solo a scuole che hanno la consapevolezza di quali siano le materie base (anatomia, fisiologia, metodologia) per poi proporre contenuti più specifici (nutrizione, traumatologia, psicologia).
- Formatori: loro hanno la grande responsabilità non si limita a Trasmettere i contenuti prima elencati. I Docenti hanno l’obbligo e l’immenso onore di responsabilizzare ogni futuro trainer con le giuste nozioni e con la propria passione. Elementi come: titoli accademici, esperienza, disponibilità e personalità fanno del docente un punto di riferimento. Ogni discente ha il diritto di pretendere le figura migliore in assoluto per preparare al meglio la propria figura professionale
Chiarificati quelli che sono gli standard che andrebbero seguiti per scegliere come iniziare o proseguire la propria formazione è importante fare una distinzione tra: Formazione Orizzontale e Formazione Verticale.
- La prima tipologia è quella formazione ad ampio raggio, andremo a scegliere corsi e certificazioni non specifiche e non specializzanti ma sceglieremo corsi che ci daranno la base di una nuova disciplina, di un nuovo metodo di allenamento o di un aspetto che accomuna tutto il mondo del training. L’esempio di una formazione orizzontale è quella di seguire un corso di nutrizione sportiva, un primo livello di ginnastica posturale o un workshop sul sistema immunitario e l’attività fisica (per restare in temi attuali).
- La formazione Verticale invece è quella settoriale e specializzante. Ipotizzando la carriera di un personal trainer potrebbe essere un corso sulla comunicazione efficace o sulla vendita del servizio Personal. Su un trainer specializzato in allenamento funzionale ad esempio potrebbe essere un workshop sull’utilizzo del kettlebell o del suspension training.
Formazione Interna
Valevole di citazione su questo post è sicuramente il valore della formazione interna, ovvero quella che si inizia a fare dal primo giorno di assistenza in sala pesi o dal tirocinio all’interno di un centro fitness. L’esperienza che si acquisisce guardando trainer più esperti o parlando con i clienti muovendo i primi passi, ha un valore altissimo a livello formativo. Questo ne avrà ancora di più se al fianco dell’aspirante trainer ci saranno figure di spicco con Curriculum importanti e con devozione per il proprio mestiere.
Anche a tal proposito è consigliato informarsi in maniera preventiva sul come avverrà la formazione interna e sul chi sarà il Tutor o il Direttore Tecnico al quale si farà affidamento.
Rimane chiaro e sicuramente consolidato dopo queste poche righe, il fondamentale ruolo che la formazione gioca sulla carriera di un Personal Trainer. Oltre all’importanza culturale, la visione di uno studio continuo ed un interminabile miglioramento delle proprie skills, la continua formazione rappresenta uno fortissimo stimolo psicologico che spesso è linfa vitale della passione che ci farà scegliere la professione Trainer.
Autore: Angelo Peralta
Direttore Didattico Fitnessway – Accademia Italiana Massaggi – Accademia Nazionale Fitness
