Hai deciso di iniziare a fare stretching ma non sai se farlo prima o dopo l’attività fisica?
Sei indeciso se fare stretching attivo o passivo?
Noi di Ad Hoc Studio vogliamo aiutarti a rispondere a questi interrogativi e farti capire meglio il ruolo dello stretching nell’attività fisica.
Partiamo dalla premessa che esistono molti tipi di stretching e noi, in quanto personal trainer, vogliamo illustrarti le differenze tra le diverse tipologie affinché tu possa scegliere, insieme al tuo personal trainer, lo stretching migliore per te.
Tipologie di stretching
Stretching dinamico
Lo stretching dinamico consiste in oscillamenti controllati di gambe e braccia che ti portano in maniera graduale ai limiti della tua gamma/ampiezza di movimento
Stretching balistico
L’allungamento balistico comporta uno sforzo muscolare attivo simile allo stretching dinamico, ma, in questo caso, si usa un rimbalzo, o un movimento “strappato”, per aumentare l’allungamento. È una metodica piuttosto controversa di stretching perché può causare lesioni.
Stretching passivo
In un allungamento passivo si assume una posizione e la si mantiene con una qualche altra parte del corpo (ad esempio le braccia che tengono tesa la gamba, o con l’aiuto di un partner o qualche attrezzo) oppure si può essere aiutati da una seconda persona che si allena con te.
Stretching statico
Consiste nell’assumere una posizione di allungamento fino al massimo sostenibile e poi mantenere la posizione assunta.
Stretching attivo
Lo stretching attivo si ottiene assumendo posizioni che richiedono un ampio range articolare e il mantenimento avviene tramite attivazione dei muscoli agonisti.
Tale metodo di stretching, quindi, è meno semplice ed è consigliato a persone già dotate di una buona flessibilità.
Stretching PNF – Proprioceptive Neuromuscolar Facilitation
Lo stretching PNF è attualmente il modo più efficace e più veloce che si conosca per aumentare la flessibilità statica. La maggior parte delle tecniche dello stretching PNF utilizzano una combinazione di contrazione/rilassamento isometrici del muscolo agonista nella quale i muscoli allungati vengono contratti isometricamente e poi rilassati. Alcune tecniche PNF utilizzano anche la contrazione isometrica dell’antagonista nella quale gli antagonisti dei muscoli allungati vengono contratti. In tutti i casi, è importante notare che si dovrebbe far riposare il muscolo allungato (e rilassato) per almeno 20 secondi prima di svolgere un’altra tecnica PNF.
Stretching globale attivo decompensato
Lo stretching globale si differenzia dagli altri metodi, fondamentalmente perché prevede l’allungamento dolce e progressivo non del singolo muscolo, ma di diverse catene muscolari contemporaneamente.
Questo metodo deriva dalla rieducazione posturale globale ed è utilizzato, in particolare, nella prevenzione e nel trattamento delle retrazioni delle catene muscolari statiche.
Quale allenamento di stretching adottare?
La scelta del tipo di stretching da eseguire varia in base al soggetto (giovane, anziano, atleta, uomo o donna), al grado di rigidità (stiffness muscolare) della persona, all’obiettivo e alla finalità di un programma di allenamento (riequilibrare lo squilibrio del sistema tonico posturale, defaticare i muscoli particolarmente affaticati…).
Il tuo personal trainer saprà consigliarti il metodo più adatto alle tue esigenze.
Quando fare stretching?
Questa è la domanda che ci viene posta dalla maggior parte dei nostri clienti: “lo stretching è meglio farlo prima o dopo l’allenamento?”
La risposta dipende sempre dalla finalità dell’allenamento
Noi di Ad Hoc Studio consigliamo di fare esercizi di stretching dinamico all’inizio dell’attività in modo da preparare, “risvegliare” dal torpore muscoli, tendini e legamenti.
Mentre alla fine della seduta di allenamento consigliamo lo stretching passivo per “coccolare” i muscoli, messi sotto tensione durante l’allenamento.
Se invece l’obiettivo è quello di “detensionare” muscoli contratti a causa delle posture errate utilizzate durante la vita quotidiana (seduta in ufficio scorretta, posizioni del capo errate…) consigliamo sia uno stretching per i singoli distretti corporei più intorpiditi, sia uno stretching globale decompensato.
Per maggiori informazioni e per studiare un allenamento Ad Hoc che tenga conto della tua situazione di partenza vieni a trovarci in studio contattaci.